La VI edizione del ForumNA si è confermata pietra miliare del welfare italiano.
Dalle problematiche relative a come diventerà l’assistenza agli anziani in tempi di scarso finanziamento pubblico, ai segnali positivi derivanti dalla progettualità dei territori, fino alla necessità di affrontare il problema da un punto di vista più emozionale:
La preoccupazione c’è, inutile nasconderlo. Se mancano i finanziamenti pubblici, il sistema welfare non può che risentirne e il rischio – tangibile – è che “in assenza di un incremento di finanziamento pubblico, la situazione non potrà che peggiorare e peggiorando cresceranno i bisogni scoperti, l’inappropriatezza delle risposte e il legame tra non autosufficienza e classe sociale di appartenenza“, per usare le parole di Cristiano Gori, direttore della rivista Welfare Oggi e moderatore della prima plenaria del Forum Non Autosufficienza (e dell’autonomia sostenibile) 2015, tenutosi a Bologna gli scorsi 18 e 19 novembre.
L’appuntamento del ForumNA si è confermato ancora una volta strategico e fondamentale per fare il punto sullo stato del welfare italiano, scoprire ‘cosa ci manca’, ‘cosa facciamo bene’ e soprattutto ‘come possiamo farlo meglio anche in un momento storico difficile come questo’. I numeri della VI edizione parlano chiaro: 600 partecipanti ai lavori, due sessioni plenarie, 39 workshop e 22 aziende espositrici. Due giorni di ‘full immersion’ dalla quale i partecipanti sono usciti non solo più ‘formati’ ma con un bagaglio di condivisione notevole, dato dalla giusta ‘contaminazione’ che l’evento bolognese ha comportato.
Punto di riferimento nazionale per i professionsti e gli operatori dei servizi alla persona, il ForumNA rappresenta da anni l’occasione per parlare di servizi domiciliari, nuovi modelli di servizio alla persona, lavoro di cura, autonomia possibile, business intelligence nelle Rsa, disabilità, domiciliarità, documenti sanitari dematerializzati, prevenzione, innovazione, terapia del dolore, turismo, vacanza e diritto alla vita.
Tornando all’attualità, durante la prima plenaria si è osservato come per la prima volta, nel nostro Paese, tutti i servizi a titolarità pubblica rivolti ad anziani non autosufficienti hanno registrato una riduzione di utenza. Con un’unica eccezione, l’assistenza domiciliare integrata che cresce grazie ai Fondi europei per il Mezzogiorno. “Escludendo i Fondi europei, che sono temporanei, e considerando solo gli interventi abituali del nostro sistema di welfare, si registra una riduzione in tutti i servizi abituali del nostro sistema di welfare – ha proseguito Gori -. Per ognuno dei servizi ciò ha un significato e una storia diversa, ma dato che oggi tutti sono in calo possiamo dire che è il primo indicatore del sottofinanziamento del sistema“.
La plenaria è stata anche l’occasione per presentare il V Rapporto sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia curato da Maggioli Editore e curato dal Network Non Autosufficienza (che a breve si potrà scaricare dal sito www.maggioli.it/rna).
Spiragli positivi invece arrivano dai territori, forieri di progettualità innovative: “Periodicamente realizziamo interviste a testimoni privilegiati per mappare il territorio e se 3 anni fa ci dicevano che non vedevano tensione innovativa nei servizi, oggi rispondono in modo diverso“, ha spiegato ancora Gori. Rispetto all’innovazione dei servizi, le due più diffuse sono la riarticolazione della rete del territorio e la messa a sistema di risorse pubbliche, private e familiari.
La novità assoluta del ForumNA, però, è stata la seconda sessione plenaria, dedicata dedicata a “Scienza e coscienza unite per la migliore cura nei servizi socio-sanitari educativi“, per la quale abbiamo realizzato un servizio di videointerviste che saranno online a brevissimo. Letizia Espanoli e altri relatori di assoluto spessore hanno approfondito il lato B del welfare, quello emozionale, che va a configurarsi attraverso lo speciale rapporto che c’è tra chi presta i servizi di cura e il paziente, spesso visto come un numero invece che come una persona.
Qui di seguito potete visualizzare i video del workshop dal titolo:
La prevenzione delle infezioni nosocomiali attraverso nuove strategie per la cura dell’igiene personale.
In particolare, il Professor. Piergiorgio Balboni dell’Università di Ferrara, ci illustra perché le infezioni delle vie urinarie e le piaghe da decubito siano così comuni nei soggetti immunodepressi.
Workshop promosso da Aquabuddy S.r.l.
Qui, invece, la dimostrazione del Bath Bed di Aquabuddy S.r.l.
www.aquabuddy.it